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      Nei capitoli seguenti vedremo che alcuni animali affatto al basso della scala danno apparenti prove di un certo grado di ragione. Senza dubbio spesso è difficile distinguere fra la potenza della ragione e quella dell’istinto. Così il dottor Hayes nella sua opera The Open Polar Sea, osservò ripetutamente che i suoi cani invece di continuare a tirare le slitte riuniti in una massa compatta si discostavano e si sparpagliavano quando giungevano sul ghiaccio più sottile, onde il loro peso fosse più equamente distribuito. Sovente questo era il primo avvertimento che ricevevano i viaggiatori dello assottigliarsi del ghiaccio e del suo diventare pericoloso. Ora quei cani agivano essi per l’esperienza di ciaschedun individuo, o per l’esempio di cani più vecchi e più esperti, o per costumanza ereditaria, vale a dire per istinto? È possibile che questo istinto sia derivato da tempi molto antichi, quando i cani vennero primamente adoperati dagli indigeni a tirare le slitte; ovvero i lupi artici, primo stipite del cane esquimale, possono avere acquistato quell’istinto, che li conduceva a non aggredire la preda in brigate compatte quando erano sopra uno strato sottile di ghiaccio. Questa sorta di questioni sono molte ardue da sciogliere.
      Sono stati riferiti tanti fatti in varie opere per dimostrare che gli animali sono forniti di un certo grado di ragione, che non farò qui menzione se non di due o tre esempi, accertati da Rengger, e ove trattasi di scimmie americane che sono le più basse del loro ordine.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





Hayes The Open Polar Sea Rengger