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      Che questo almeno sia possibile non deve essere negato, quando noi ne vediamo giornalmente lo sviluppo in ogni bambino; e quando possiamo segnare una perfetta graduazione tra la mente di un uomo al tutto idiota, più basso dell’animale più basso, e la mente di Newton.
     
     
      CAPITOLO IV.
      DEL MODO DI SVILUPPO DELL’UOMODA QUALCHE FORMA INFERIORE.
     
      Variabilità del corpo e della mente nell’uomo - Eredità - Cause della variabilità - Leggi di variazione uguali nell’uomo come negli animali sottostanti - Azione diretta delle condizioni della vita - Effetti del maggiore esercizio o del difetto di esercizio delle parti - Arresto di sviluppo - Reversione o regresso - Variazione correlativa - Proporzione dell’accrescimento - Freno all’accrescimento - Scelta naturale - L’uomo, l’animale più dominatore del mondo - Importanza della sua struttura corporea - Cagioni che hanno prodotto il suo portamento eretto - Mutamenti di struttura che ne sono derivati - Diminuzione nella mole dei denti canini - Forma e mole del cranio accresciuta ed alterata - Nudità - Mancanza di coda - Condizione inerme dell’uomo.
     
      Nel primo capitolo abbiamo veduto che la struttura omologica dell’uomo, il suo sviluppo embriologico ed i rudimenti che conserva ancora, tutto dimostra colla maggiore evidenza che egli ebbe origine da qualche forma inferiore. A questa conclusione, l’essere egli fornito di alte facoltà mentali non è obiezione insuperabile. Onde un essere somigliante alle scimmie potesse venir trasformato in uomo, è necessario che questa primitiva forma, come pure molte successive forme intermedie, abbiano tutte sopportato mutamenti nella mente e nel corpo.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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