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      Venendo ora ai più prossimi affini dell’uomo, e quindi ai migliori rappresentanti dei nostri primieri progenitori, troviamo che le mani dei quadrumani sono costrutte sullo stesso stampo generale come le nostre, ma sono molto meno perfettamente acconce pei vari uffici. Le loro mani non servono tanto bene come i piedi del cane per la locomozione; come si può vedere in quelle scimmie che camminano sui margini esterni della palma, o sulla parte inferiore delle loro dita ripiegate, come lo scimpanzè e l’urango. Tuttavia le loro mani sono meravigliosamente costrutte per arrampicarsi sugli alberi. Le scimmie afferrano rami sottili o corde, col pollice da un lato e le dita e la palma dall’altro lato, nel modo stesso come facciamo noi. Possono anche portarsi alla bocca oggetti più grossi, come il collo di una bottiglia. I babbuini rivoltano le pietre, e sradicano le radici colle mani. S’impadroniscono di noci, insetti, o di altri piccoli oggetti col pollice opposto alle altre dita, e senza dubbio estraggono dai nidi uova ed uccellini. Le scimmie americane battono gli aranci selvatici sopra i rami affinchè la scorza si spacchi, poi li sbucciano colle dita delle due mani. Colle dita si tolgono via le spine e gli stecchi, e si liberano reciprocamente dei parassiti. In stato di natura spaccano colle pietre le frutta molto dure. Fanno rotolare sassi sui propri nemici per difendersi; nondimeno, compiono tutte queste varie azioni goffamente, e sono al tutto incapaci, come ho veduto io stesso, di scagliare con precisione un sasso.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830