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      Se lo stare saldamente ritto sui piedi ed avere le mani e le braccia libere è un vantaggio per l’uomo, cosa di cui non si può affatto dubitare vedendo la sua splendida vittoria nella battaglia per la vita, non veggo ragione perchè non sarebbe stato utile pei progenitori dell’uomo di venire sempre più ad acquistare un portamento eretto, o divenire bipedi. In tal modo avrebbero potuto meglio riuscire a difendersi con sassi o clave, o ad aggredire la preda, in altre parole a procurarsi il nutrimento. Se il gorilla ed alcune poche forme affini si fossero spente, si sarebbe potuto sostenere con molti buoni argomenti e con una certa apparenza di verità che un animale non poteva convertirsi gradatamente da quadrupede in bipede; perchè tutti gli individui posti in condizione intermedia sarebbero stati molto poveramente fatti per l’incesso. Ma sappiamo (e ciò merita grandemente di essere notato) che parecchie sorta di scimmie si trovano ora in questa condizione intermedia; e nessuno mette in dubbio che non siano nel complesso bene adattate alle loro condizioni di vita. Così il gorilla va con andatura obliqua e goffa, ma per lo più cammina appoggiandosi sulle mani ripiegate. Le scimmie dalle lunghe braccia sogliono comunemente adoperar queste a mo’ di grucce, movendo il corpo in mezzo di esse, e certe specie di ilobati, senza che ciò sia stato loro mai insegnato, possono camminare e correre ritte con sufficiente sveltezza; tuttavia hanno un’andatura sgarbata, e molto meno sicura che non l’uomo.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830