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      In conseguenza quegli individui che le compievano meglio dovevano essere in migliori condizioni e dovevano sopravvivere in numero maggiore.
      L’uso libero delle mani e delle braccia, causa ed effetto della posizione eretta dell’uomo, sembrano aver dovuto produrre, indirettamente, altre modificazioni di struttura. È molto probabile che i primi progenitori maschi dell’uomo fossero forniti, come abbiamo detto più sopra, di grandi denti canini; ma per l’abito gradatamente acquistato di adoperare sassi, clave o altre armi per combattere i loro nemici, essi debbono aver sempre meno adoperato le mascelle ed i denti. In tal caso le mascelle e i denti si saranno diminuiti di volume, come ce ne danno certezza molti altri casi analoghi. Vedremo in un altro capitolo un caso strettamente consimile nella riduzione o assoluta scomparsa dei denti canini nei maschi dei ruminanti apparentemente in relazione collo sviluppo delle corna, e nei cavalli in relazione coll’uso che hanno di combattere coi denti incisivi e colle zampe.
      Nei maschi adulti delle scimmie antropomorfe, come Rütimeyer ed altri asseriscono, è precisamente l’effetto che è stato prodotto sul cranio dall’enorme sviluppo dei muscoli mascellari, il quale è la causa che questo cranio differisce tanto per molti riguardi da quello dell’uomo, e dà loro "una fisonomia invero spaventevole". Perciò mentre le mascelle e i denti dei progenitori dell’uomo sono andati man mano riducendosi in volume, il cranio dell’adulto deve avere presentato quasi gli stessi caratteri che offre quello delle scimmie antropomorfe giovani, e quindi esser venuto a rassomigliare sempre più a quello dell’uomo attuale.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





Rütimeyer