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      Noi dobbiamo particolarmente metterci in capo essere cosa molto probabile che le modificazioni acquistate e continuamente adoperate durante i secoli trascorsi per qualche utile proposito siano divenute fermamente permanenti, e possano essere alla lunga ereditate.
      Così si può con una certa sicurezza dare una grandissima quantunque indefinita estensione ai risultati diretti ed indiretti della scelta naturale; ma ora riconosco, dopo aver letto il saggio di Nägeli sulle piante e le osservazioni di vari autori rispetto agli animali, e più specialmente quelle fatte di fresco dal prof. Broca, che, nelle prime edizioni della mia Origine delle specie, ho forse attribuita una troppo larga azione alla scelta naturale o alla sopravvivenza dei meglio provveduti. Ho corretto la quinta edizione dell’Origine, limitando le mie osservazioni ai mutamenti nella disposizione della struttura. Io non avevo dapprima considerato sufficientemente l’esistenza di molte strutture che non sembrano essere, per quanto possiamo giudicare, nè benefiche nè dannose; e questo io credo sia uno dei più grandi errori che io abbia finora trovato in quel mio lavoro. Mi sia permesso di addurre come scusa che io aveva due distinti oggetti in vista: primo, dimostrare che le specie non erano state create separatamente; secondo che la scelta naturale è stata il principale agente di mutamento, sebbene sia stata efficacemente aiutata dagli effetti ereditati dell’abitudine, e lievemente dall’azione diretta delle condizioni circostanti.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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