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      Nondimeno non mi riuscì di abbattere l’azione della mia primiera credenza, allora molto prevalente, che ogni specie fosse stata creata a bella posta; e questo mi condusse tacitamente a ciò, che ogni particolarità della struttura, tranne i rudimenti, fosse di qualche speciale sebbene non riconosciuta utilità. Chiunque abbia ciò nella mente deve naturalmente estendere troppo l’azione della scelta naturale, sia nei tempi passati come nei presenti. Alcuni di quelli che ammettono il principio dell’evoluzione, ma respingono la scelta naturale, sembrano dimenticare, quando criticano il mio libro, che io avevo in vista i due oggetti sopra menzionati: quindi se ho sbagliato dando alla scelta naturale una soverchia importanza, che ora son lontano dall’ammettere, o se ne ho esagerata la potenza, ciò che è in se stesso probabile, almeno ho reso, spero, un buon servizio, cercando di rovesciare il dogma delle creazioni separate.
      È probabile, per quanto oggi io posso scorgere, che si osservino in tutti gli esseri organici, compreso l’uomo, molte modificazioni nella struttura che non sono loro presentemente e non sono state in passato di qualche utilità. Noi non sappiamo che cosa sia quello che produce le innumerevoli piccole differenze tra individui della stessa specie, perchè il regresso non fa che portare il problema qualche passo indietro; ma ogni particolarità deve avere avuto la sua propria causa efficiente. Se queste cause, qualunque possano essere, venissero ad operare con maggiore uniformità ed energia durante un lungo periodo (e non si può dare una ragione perchè ciò non possa talvolta accadere), l’effetto non sarebbe probabilmente di semplici differenze individuali, ma di modificazioni costanti e bene evidenti.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830