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      Per le donne, il matrimonio in età troppo giovanile è dannoso; perchè è stato osservato in Francia che "muoiono nell’anno un numero doppio di donne maritate sotto i venti anni, di quello che ne muoia di nubili". Parimenti la mortalità degli uomini ammogliati al di sotto di venti anni è "sommamente elevata", ma non se ne conosce bene la ragione. Infine, se gli uomini, i quali aspettano prudentemente finchè abbiano tanto da mantenere comodamente le loro famiglie, scegliessero, come fanno sovente, la moglie nel fiore degli anni, la statistica dell’accrescimento delle razze migliori sarebbe solo lievemente diminuita.
      Da una sterminata raccolta di statistiche prese durante il 1853, era stato riconosciuto che gli uomini scapoli in Francia, fra i venti e gli ottant’anni, morivano in maggior proporzione che non gli ammogliati; per esempio, sopra 1000 uomini scapoli dell’età da venti a trent’anni, 11,3 morivano annualmente, mentre degli ammogliati ne morivano solo 6,5. Una legge cosiffatta venne osservata prevalere anche in Scozia negli anni 1863 e 1864 in tutta la popolazione verso l’età di venti anni; per esempio, di mille scapoli, fra i venti e i trent’anni, 14,97 morivano annualmente, mentre degli ammogliati ne moriva solo 7,24, vale a dire meno della metà. Il dottor Stark osserva a questo riguardo che "il celibato raccorcia la vita più di qualunque mestiere malsano o di qualunque dimora in una casa malsana o in un distretto dove non siasi mai tentato il benchè minimo risanamento". Egli considera che la mortalità diminuita è l’effetto diretto del "matrimonio, e delle più regolari abitudini domestiche che derivano da quello". Egli riconosce tuttavia che gli intemperanti, i dissoluti e i delinquenti di cui la vita è breve, per solito non si maritano: e bisogna pure ammettere che gli uomini di gracile costituzione, di cattiva salute, o afflitti da qualche grande infermità di corpo o di mente, sovente non vogliono ammogliarsi o non sono accettati.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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