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      Giudicando da tutto quello che si sa intorno all’uomo ed agli animali sottostanti, vi è stata sempre una sufficiente variabilità nelle facoltà intellettuali e morali, perchè progredissero di continuo mercè la scelta naturale. Senza dubbio questo progresso richiede il concorso di molte circostanze favorevoli; ma si può ben dubitare se le più favorevoli avrebbero bastato, qualora il grado dell’accrescimento di numero non fosse stato così rapido, e la lotta per la vita che ne derivava non fosse stata in sommo grado dura.
      Intorno all’evidenza del fatto che tutte le nazioni civili furono un tempo barbare. - Siccome abbiamo avuto da considerare gli stadi pei quali una qualche creatura semiumana è andata gradatamente sollevandosi fino a divenire uomo nel suo perfetto stato, non si può passar sotto silenzio il presente argomento. Ma esso è stato trattato tanto pienamente e così bene da sir J. Lubbock, dal sig. Tylor, dal sig. M’Lennan, e da altri, che non ho d’uopo qui che di dare un breve sunto dei loro risultati. Gli argomenti prodotti di recente dal duca d’Argyll, e più anticamente dall’arcivescovo Whately, in favore della credenza che l’uomo sia venuto al mondo come un essere incivilito e che tutti i selvaggi siano andati d’allora in poi degradandosi, mi sembrano deboli in confronto con quelli addotti dall’altra parte. Senza dubbio molte nazioni hanno indietreggiato nell’incivilimento, ed alcune possono essere cadute in una piena barbarie, sebbene io non abbia mai incontrato prove di quest’ultimo fatto.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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