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      CAPITOLO VI.
      DELLE AFFINITÀ E DELLA GENEALOGIA DELL’UOMO
     
      Posizione dell’uomo nella serie animale - Sistema naturale genealogico - Caratteri di adattamento di lieve importanza - Vari piccoli punti di rassomiglianza fra l’uomo ed i quadrumani - Posto dell’uomo nel sistema naturale - Luogo di nascita ed antichità dell’uomo - Mancanza di anelli di congiunzione fossili - Stadi più bassi nella genealogia dell’uomo quali si deducono primieramente dalle sue affinità e secondariamente dalla sua struttura - Primitiva condizione androgina dei Vertebrati - Conclusione.
     
      Qualora si voglia anche ammettere che la differenza fra l’uomo e i suoi più stretti affini è tanto grande nella struttura corporea quanto alcuni naturalisti sostengono, e quantunque dobbiamo riconoscere che la differenza che passa fra essi è nella potenza mentale immensa, tuttavia i fatti addotti nei capitoli precedenti dimostrano, siccome a me sembra, nel modo più evidente, che l’uomo discende da qualche forma inferiore, malgrado che gli anelli di congiunzione non siano stati ancora scoperti.
      L’uomo è soggetto a moltissime, leggere, e diverse variazioni, che sono indotte dalle stesse cause generali, e sono governate e trasmesse mercè le stesse leggi generali come negli animali sottostanti. L’uomo tende a moltiplicarsi così rapidamente che la sua figliuolanza è necessariamente esposta alla lotta per la esistenza, e in conseguenza alla scelta naturale. Egli ha originato molte razze, alcune delle quali sono così differenti che sovente sono state classificate dai naturalisti come specie distinte.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





Vertebrati