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      In un libro degno di fede si parla della minore vitalità dei mulatti come di un fenomeno conosciutissimo; ma questa considerazione è molto diversa da quella della loro minore fecondità; e non può quasi essere addotta come una prova della specifica distinzione delle razze dei genitori. Senza dubbio gli ibridi, tanto animali che vegetali, quando sono prodotti da specie sommamente distinte, van soggetti ad una morte prematura; ma i genitori dei mulatti non possono essere considerati come specie sommamente distinte. Il mulo comune, tanto noto per la sua lunga vita e pel suo vigore, e tuttavia sterile, dimostra quanta poca relazione siavi negli ibridi fra la minore fecondità e la vitalità: si potrebbero aggiungere altri casi analoghi.
      Anche se fosse in seguito provato che tutte le razze umane sono fra loro perfettamente feconde, quello che fosse propenso per altre ragioni a considerarle come specie distinte potrebbe giustamente asserire che la fecondità e la sterilità non sono sani criteri di specifica distinzione. Sappiamo che queste facoltà possono venire alterate facilmente dalle mutate condizioni della vita o da una stretta parentela, e che sono rette da leggi grandemente complesse, per esempio quella della disuguale fecondità dei reciprochi incrociamenti fra le due specie medesime. Nelle forme che si debbono collocare fra le specie non dubbie esiste una serie perfetta da quelle che sono assolutamente sterili quando sono incrociate, a quelle che sono quasi o al tutto feconde. Il grado di sterilità non coincide strettamente col grado di differenza nella struttura esterna o nel modo di vivere.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830