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      Qualunque naturalista che abbia avuto la disgrazia di imprendere la descrizione di un gruppo di organismi grandemente mutevoli, ha incontrato certi casi (parlo per esperienza) precisamente simili a quelli dell’uomo, e se egli è inclinato ad andar con cautela, finirà per riunire tutte le forme che si graduano l’una nell’altra in una sola specie; perchè egli dirà a se stesso che non ha il diritto di dare nomi ad oggetti che non può definire. Questa sorta di casi si presentano nell’ordine che comprende l’uomo, cioè in certi generi di scimmie; mentre in altri generi, come nel Cercopiteco, la maggior parte delle specie possono essere determinate con certezza. Nel genere americano Cebus le varie forme sono considerate da alcuni naturalisti come specie, e da altri come razze puramente geografiche. Ora se si raccogliessero i numerosi esemplari di Cebi da ogni parte dell’America meridionale, e si trovasse che quelle forme che ora sembrano essere specificamente distinte vanno gradatamente fondendosi le une nelle altre con passi vicini, verrebbero classificate dalla maggior parte dei naturalisti come semplici varietà o razze; e ciò hanno fatto la maggior parte dei naturalisti rispetto alle razze umane. Nondimeno bisogna confessare che vi sono forme, almeno nel regno vegetale, che non possiamo a meno di chiamare specie, ma che sono collegate assieme, indipendentemente dall’incrociamento, per via di innumerevoli gradazioni.
      Alcuni naturalisti hanno recentemente adoperato il nome di sotto-specie per indicare forme che posseggono molti dei caratteri delle vere specie, ma che non meritano un posto così elevato.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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