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      Ora quando certi naturalisti osservano un’intima concordanza in un gran numero di piccoli particolari di abitudini, gusti e disposizioni fra due o più razze domestiche, o fra forme naturali intimamente affini, sogliono considerare questo fatto come un argomento che tutti discendono da un comune progenitore che era cosiffattamente dotato; e in conseguenza che tutti debbano essere classificati nelle medesime specie. Lo stesso argomento può essere applicato con maggior forza alle razze umane.
      Siccome è improbabile che i numerosi e poco importanti punti di rassomiglianza che esistono fra le varie razze umane nella struttura corporea e nelle facoltà mentali (non parlo qui di costumi somiglianti) possano essere stati acquistati indipendentemente, essi debbono essere stati ereditati da progenitori i quali erano cosiffattamente caratterizzati. Noi otteniamo così una certa luce intorno allo stato primiero dell’uomo, prima che sia andato man mano spargendosi sulla faccia della terra. Lo estendersi dell’uomo in regioni grandemente separate dal mare ha preceduto senza dubbio ogni notevole somma di divergenze di carattere nelle varie razze, perchè altrimenti noi incontreremmo alle volte la stessa razza in continenti distinti; e questo non è mai il caso. Sir J. Lubbock, dopo aver comparato le arti che si praticano ora dai selvaggi in tutte le parti del mondo, specifica quelle che l’uomo non può avere conosciuto quando dapprima si allontanò dal luogo della sua nascita; perchè una volta che fossero state imparate non le avrebbero più dimenticate.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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