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      Nell’Africa meridionale gl’indigeni vanno erranti per le più aride pianure, dove abbondano gli animali più pericolosi. L’uomo può sopportare la mortifera azione del Terai ai piedi dell’Imalaya e le spiagge pestilenziali dell’Africa dei tropici.
      Lo estinguersi di una razza viene principalmente dalla lotta di una tribù coll’altra, e di una razza con un’altra. Sonovi sempre in azione vari ostacoli, come abbiamo spiegato in un precedente capitolo, che concorrono a tenere limitato il numero degli individui di ogni tribù selvaggia - come le carestie periodiche, il girovagare dei genitori e quindi la mortalità dei bimbi, l’allattamento prolungato, il rapimento delle donne, le guerre, gli accidenti, le malattie, il libertinaggio, specialmente l’infanticidio, e forse la fecondità scemata per via del cibo meno nutriente, e per le molte fatiche. Se per una ragione qualunque uno di questi ostacoli viene diminuito, anche lievemente, la tribù in tal modo favorita tenderà a crescere; e quando una delle due tribù accresciute diviene più numerosa e più forte dell’altra, la contesa è subito terminata colla guerra, l’eccidio, il cannibalismo, la schiavitù e l’assorbimento. Anche quando una tribù più debole non viene distrutta così repentinamente, tuttavia una volta che incomincia a scemare va in generale diminuendo man mano finchè si estingue al tutto.
      Quando le nazioni civili vengono in contatto coi barbari la lotta è breve, tranne ove un clima mortale venga in aiuto della razza indigena. Fra le cause che fanno vittoriose le nazioni civili alcune sono evidenti, altre oscurissime.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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