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      Anche il sig. J. M. Harris nega che gli Europei dai capelli neri sopportino un clima caldo meglio degli altri uomini; al contrario, l’esperienza gli ha insegnato che dovendo fare una scelta di uomini pel servizio delle coste d’Africa, convien scegliere quelli dai capelli rossi. Tuttavia, per quanto questi lievi indizi possano servire, non sembra esservi nessun fondamento per la ipotesi, che è stata accettata da parecchi scrittori, che il colore delle razze nere possa essere venuto da ciò che gli individui sempre più oscuri siano sopravvissuti in maggior numero durante il tempo in cui erano esposti alle febbri miasmatiche della loro patria.
      Quantunque colle nostre attuali cognizioni non possiamo tener conto delle differenze di colore molto spiccate fra le razze umane, sia per ciò che riguarda la loro relazione colle particolarità costituzionali, o per l’azione diretta del clima; pure non dobbiamo al tutto ignorare quest’ultimo agente, perchè vi sono buone ragioni per credere che venga in tal modo prodotto qualche effetto ereditato.
      Nel nostro terzo capitolo abbiamo veduto che le condizioni della vita, come il cibo abbondante e le comodità generali hanno un’azione diretta sullo sviluppo della forma del corpo, e che ne vengono trasmessi gli effetti. In conseguenza dell’azione combinata del clima e del mutamento nelle abitudini della vita, i residenti Europei negli Stati Uniti hanno sopportato, come si ammette generalmente, un lieve ma straordinariamente rapido mutamento di aspetto.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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