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      In complesso non vi può esser dubbio che in quasi tutti gli animali in cui i sessi sono separati vi è una lotta costantemente rinnovata fra i maschi pel possesso delle femmine.
      La difficoltà per noi per ciò che riguarda la scelta sessuale sta nel comprendere come vada che i maschi i quali vincono altri maschi, o quelli che hanno maggiori attrattive per le femmine, lascino un maggior numero di figli che ereditano le loro qualità superiori, che non i maschi vinti o meno attraenti. Se questo effetto non seguisse i caratteri che danno a certi maschi un vantaggio sopra altri non potrebbero venire perfezionandosi ed aumentandosi mercè la scelta sessuale. Quando i sessi esistono in numero al tutto eguale, i maschi peggio dotati troveranno finalmente femmine (tranne ove prevale la poligamia) e lasceranno un numero uguale di figli, parimente acconci per gli usi generali della vita, come i maschi meglio dotati. Da vari fatti e da varie considerazioni io ne dedussi dapprima che in molti animali, in cui i caratteri sessuali secondari sono bene sviluppati, i maschi siano grandemente superiori in numero alle femmine; e questo è giusto per alcuni pochi casi. Se i maschi fossero alle femmine come due ad uno, e come tre a due, e anche in proporzione ancora minore, la cosa sarebbe semplicissima, perchè i maschi meglio armati o più attraenti lascerebbero un numero più grande di figli, ma dopo avere studiato, per quanto è possibile, le proporzioni numeriche dei sessi non credo che esista comunemente nessuna grande disuguaglianza di numero.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830