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      Tuttavia, una qualche lieve evidenza si può ottenere comparando i due sessi nel genere umano, siccome l’uomo è stato molto più accuratamente studiato che non qualunque altro animale. Durante il viaggio della Novara vennero fatte moltissime misure delle varie parti del corpo nelle differenti razze, e si trovò che in quasi ogni caso gli uomini presentavano un grado di variazione maggiore che non le donne; ma in un altro capitolo tornerò su questo argomento.
      Il signor J. Wood, il quale ha accuratamente tenuto dietro alla variazione dei muscoli nell’uomo, conclude appunto che "il maggior numero delle anormalità in ogni oggetto si trova nei maschi". Egli aveva osservato precedentemente che "in 102 soggetti si trovò che le varietà in eccesso erano al tutto la metà di più che non nelle femmine, facendo grande contrasto colla deficienza che s’incontrava più di frequente nelle femmine sopra descritte". Anche il professore Macalister osserva che le variazioni nei muscoli "sono probabilmente più comuni nei maschi che non nelle femmine". Certi muscoli che non sono normalmente presenti nel genere umano s’incontrano più spesso maggiormente sviluppati nel sesso maschile che non nel femminile, quantunque dicasi che vi siano eccezioni a questa regola. Il dottore Burt Wilder ha registrato i casi di 152 individui con dita soprannumerarie, di cui 86 erano maschi e 39, ossia meno della metà, femmine; gli altri 27 erano di sesso ignoto. Tuttavia non bisogna dimenticare che le donne cercano di nascondere più che non gli uomini questa sorta di deformità. Non pretendo trarre la conseguenza che il numero proporzionale maggiore nelle morti dei figli maschi dell’uomo, e da quanto pare anche delle pecore, nel nascere o poco dopo la nascita (Vedi Supplemento) abbia una qualche relazione colla maggior tendenza negli organi del maschio a variare e divenire per tal modo anormali nella struttura e nelle funzioni.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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