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      Lo stesso fatto è parimente manifesto quando certi caratteri propri del maschio vengono a svilupparsi occasionalmente nella femmina quando invecchia o si ammala; e così segue all’incontro nel caso del maschio. Parimente compaiono per incidente certi caratteri trasmessi pure dal maschio alla femmina, quando in certe razze di polli si veggono gli sproni venire alle femmine giovani e sane; ma invero sono semplicemente sviluppati nella femmina, perchè in ogni razza ogni particolarità della struttura dello sprone è trasmessa dalla femmina alla sua prole maschile. In tutti i casi di regresso certi caratteri vengono trasmessi in due, tre o più generazioni, e vengono sviluppati in certe favorevoli condizioni che noi ignoriamo. Questa importante distinzione fra la trasmissione e lo sviluppo si terrà più facilmente a mente aiutandola colla ipotesi della pangenesi, sia o no tenuta in conto di vera. Secondo questa ipotesi ogni unità o cellula del corpo getta fuori gemmule o atomi non sviluppati, che vengono trasmessi alla prole dei due sessi, e si moltiplicano dividendosi spontaneamente. Possono rimanere non sviluppati durante i primi anni della vita o durante susseguenti generazioni; perchè il loro sviluppo in unità o celle, come quelle da cui sono derivate, può dipendere dalla loro affinità, o dalla loro unione con altre unità o cellule precedentemente sviluppate nel dovuto ordine di accrescimento.
      Eredità in periodi corrispondenti della vita. - Questa tendenza è bene fermata. Se in gioventù appare un nuovo carattere in un animale, sia che si conservi tutta la vita o duri per un solo tratto di tempo, in regola generale quel carattere ricomparirà alla stessa età e nello stesso modo nella sua prole.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830