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      Rispetto alle malattie limitate ad un sesso, conosciamo troppo poco il periodo in cui furono originate per trarne qualche conclusione. Tuttavia, sembra che la gotta possa venir compresa in questa regola; perchè in generale è cagionata dall’intemperanza dopo la prima giovinezza, e viene trasmessa dal padre ai suoi figli in un modo molto più evidente che non alle figlie.
      Nelle varie razze domestiche di pecore, di capre e di bovine, i maschi differiscono dalle loro femmine rispettive nella forma e nello sviluppo delle corna, della fronte, nella criniera, nella giogaia, nella coda e nelle prominenze delle spalle, e queste particolarità, in armonia colla nostra regola, non sono pienamente sviluppate se non piuttosto tardi. Nei cani i sessi non differiscono, tranne in certe razze; specialmente nei cani scozzesi per la caccia dei cervi il maschio è molto più grosso e più massiccio che non la femmina; e, come vedremo in un prossimo capitolo, il maschio va crescendo di mole in un periodo insolitamente avanzato nella vita, che, secondo la nostra regola, darebbe ragione del fatto che trasmette alla sola prole maschile la sua più grande mole. D’altra parte, il colore tartaruga del pelo che appartiene alle gatte soltanto si distingue benissimo fin dalla nascita, e questo caso è contro la nostra regola. Vi sono delle razze di piccioni in cui i maschi soli hanno strisce nere, e quelle strisce si cominciano a vedere anche nei nidiacei, ma in ogni susseguente muta divengono più evidenti, cosicchè questo caso in parte è contrario alla regola e in parte la sostiene.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830