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      Cani. - Nel periodo di undici anni, dal 1837 al 1848, le nascite in tutta l’Inghilterra di moltissimi veltri furono registrate nel giornale Field; e vado debitore al signor Tegetmeier dei ragguagli esatti di quei registri. Le nascite inscritte furono 6878, consistenti in 3605 maschi e 3273 femmine, cioè nella proporzione di 110,1 maschi per 100 femmine. Le maggiori variazioni ebbero luogo nel 1864, in cui la proporzione dei maschi fu di 95,3, e nel 1867, in cui i maschi furono 116,3 per ogni 100 femmine. Il calcolo di proporzione fatto sopra 110,1 a 100 è probabile sia quasi esatto nel caso dei veltri, è un po’ dubbio se possa valere per altre razze domestiche. Il signor Cupples ha fatto alcune ricerche presso grandi allevatori di cani, ed ha trovato che tutti senza alcuna eccezione credono che le femmine siano prodotte in maggior numero; egli suppone che questa credenza sia venuta dacchè le femmine hanno minor valore, e quindi il dispetto al nascere di queste possa aver fatto impressione maggiore sul loro animo.
      Pecore. - Gli agricoltori non riconoscono con certezza il sesso delle pecore se non vari mesi dopo la nascita, quando i maschi debbono essere castrati; cosicchè i registri seguenti non danno le proporzioni delle nascite. Tuttavia ho osservato che parecchi grandi allevatori scozzesi, che ogni anno producono qualche migliaio di pecore, sono pienamente convinti che una maggior proporzione di maschi che non di femmine muore durante i primi due anni; quindi la proporzione dei maschi sarebbe alla nascita in certo modo più grande che non all’età in cui sono castrati.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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