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      Tre collezionisti mi hanno detto che ciò essi praticavano; ma il dott. Wallace è certo che moltissimi raccoglitori prendono gli esemplari che possono trovare dei generi più rari che valgono la pena di essere allevati. Quando gli uccelli hanno d’intorno molti bruchi divorano probabilmente i più grossi; ed ho saputo dal professor Canestrini che in Italia alcuni allevatori del baco da seta dell’Ailanto credono, sebbene senza averne sufficienti prove, che nel primo allevamento di questo filugello le vespe distruggono un numero maggiore di bruchi femmine, che non di bruchi maschi. Inoltre il dott. Wallace osserva che i bruchi femmine, essendo più grossi dei maschi, richieggono maggior tempo per svilupparsi e consumano molto più nutrimento e muffa; e così debbono rimanere esposti più lungamente al pericolo degli icneumoni, degli uccelli, ecc., e nei tempi di carestia perire in maggior numero. Quindi sembra al tutto possibile che allo stato di natura un minor numero di lepidotteri femmine può giungere allo stato adulto che non di maschi; e pel nostro speciale argomento si tratta del numero degli adulti, quando i sessi possono propagare le specie.
      Il modo in cui i maschi di certe farfalle notturne si raccolgono in numero straordinario intorno ad una sola femmina sembra indicare un grande eccesso nel numero dei maschi, sebbene questo fatto possa probabilmente venire attribuito a ciò che i maschi escono prima dal loro invoglio. Ho saputo dal signor Stainton che spesso si raccolgono intorno ad una femmina della Elachista rufocinerea da dodici a venti maschi.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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