Pagina (334/830)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Tuttavia è ovvio che se individui di una specie, per via della diminuzione dei loro nemici naturali venissero allevati in maggior numero di quello che si potrebbero nutrire, tutti i membri ne soffrirebbero. Nondimeno i figli di genitori meno fecondi non avrebbero un vantaggio diretto sui figli di genitori più fecondi, quando tutti fossero mescolati assieme in un medesimo distretto. Tutti gli individui avrebbero una comune tendenza ad affamarsi a vicenda. Invero i figli dei genitori meno fecondi soggiacerebbero ad un grande svantaggio, perchè pel semplice fatto di esser meno numerosi andrebbero più soggetti ad essere sterminati. Tuttavia parteciperebbero indirettamente ad un grande vantaggio, perchè supponendo una condizione di fiera lotta, quando tutti fossero spinti dal bisogno del cibo è probabilissimo che quegli individui che per qualche mutamento della loro costituzione avevano prodotto un numero minore di uova o di piccoli, avrebbero prodotto quelle più grosse e questi più vigorosi; e gli adulti cresciuti da quelle uova o da quei piccoli avrebbero evidentemente maggior probabilità di sopravvivere, ed erediterebbero una tendenza ad una minore fecondità. Inoltre i genitori che avevano da allevare e nutrire un numero minore di figli non sarebbero tanto esposti alla fiera lotta per l’esistenza, e avrebbero maggior probabilità di sopravvivere. Con questi stadi, e per quanto a me pare, non con altri, la scelta naturale nelle suddette condizioni di fiera lotta pel nutrimento condurrebbe alla formazione di una razza meno feconda, ma meglio acconcia al sopravvivere, che non la razza primitiva.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830