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      I casi sopra citati delle farfalle femmine che sono più vivacemente colorite che non i maschi ci mostrano, prima di tutto, che hanno avuto luogo certe variazioni allo stato di natura nel sesso femminile, e sono state esclusivamente o quasi esclusivamente trasmesse allo stesso sesso; e in secondo luogo, che questa forma di eredità non è stata determinata dalla scelta naturale. Perchè se noi asseriamo che le femmine, prima di acquistare colori brillanti per la imitazione di qualche genere protetto, erano esposte durante ogni stagione per un periodo più lungo che non i maschi al pericolo; o se noi asseriamo che non potevano sfuggire tanto velocemente ai loro nemici, possiamo comprendere come esse sole potevano avere acquistato originariamente, mercè la scelta naturale e la eredità limitata dal sesso, i loro attuali colori protettori. Ma eccettuato il principio per cui queste variazioni sono state trasmesse esclusivamente alla prole femminile, noi non possiamo comprendere la ragione per cui i maschi hanno conservato i loro colori smorti; perchè non sarebbe stato per nulla nocevole ad ogni individuo maschio di aver partecipato ai colori benefici della femmina per mezzo della eredità, e così aver avuto maggiore probabilità di sfuggire alla distruzione. In uno scompartimento nel quale i colori vivaci sono tanto comuni come nelle farfalle, non si può supporre che i maschi abbiano conservato i colori smorti per la scelta sessuale fatta dalle femmine, le quali avrebbero respinto gli individui divenuti belli quanto esse medesime.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830