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      Il suono prodotto in tal guisa è stato paragonato da alcuni al rombo del tuono lontano, e da altri al rullo affrettato di un tamburo. La femmina non produce mai questo suono, "ma vola direttamente verso il luogo ove il maschio sta facendolo". Nell’Imalaia il maschio del fagiano Kalij "sovente fa colle ali un singolare suono come di rullo di tamburo, che rassomiglia a quello che fa una pezza di panno quando è sbattuta". Sulla costa occidentale dell’Africa i piccoli plocei neri (Ploceus?) si riuniscono in pochi sopra i cespugli intorno ad un piccolo spazio, e cantano e volano nell’aria sbattendo le ali, "ciò che produce un rapido suono strepitante come di un sonaglio". Un uccello dopo l’altro fa questo armeggio per varie ore, ma solo nella stagione del corteggiamento. In questa stessa stagione i maschi di certi succiacapre (Caprimulgus) fanno colle ali uno stranissimo suono. Le varie specie di picchi battono col becco un ramo sonoro, con un movimento vibratorio tanto rapido, che "il capo sembra essere in due luoghi ad un tempo". Questo suono si può udire ad una notevole distanza, ma non si può descrivere e son certo che chi lo abbia sentito per la prima volta non è riuscito a comprendere donde derivasse. Siccome questo suono discordante vien prodotto principalmente durante la stagione degli amori, è stato considerato come un canto d’amore; ma forse è più particolarmente un richiamo amoroso. È stato osservato che la femmina, quando è scacciata dal suo nido, chiama in tal guisa il maschio, che risponde nello stesso modo e presto compare.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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