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      Quindi è probabile, come ha notato il signor Gould, che cosiffatti uccelli sono in generale timidi, come se fossero consapevoli che la loro bellezza è per essi sorgente di pericolo, e sono più difficili da scoprire e da avvicinare che non le femmine colorite di scuro e meno diffidenti al paragone, o che non i maschi giovani ancora disadorni.
      È un fatto ancor più curioso che i maschi di alcuni uccelli che sono forniti di armi speciali per combattere, e che allo stato di natura sono così battaglieri che sovente si uccidono a vicenda, soffrono per avere certi ornamenti. Quelli che fanno combattere i galli tolgon via le piume del petto e tagliano la cresta e i bargigli dei loro galli; allora si dice che l’uccello è armato in guerra. Un uccello non armato, siccome asserisce il signor Tegetmeier, "ha molto svantaggio; la cresta ed i bargigli offrono una facile presa al becco del suo avversario, e siccome un gallo colpisce sempre quello che tiene, quando una volta ha ghermito il nemico, egli lo ha al tutto in suo potere. Supponendo anche che l’uccello non venga ucciso, la perdita del sangue sofferta da un uccello non armato è molto maggiore di quella che sopporta uno che sia stato preparato". I galli d’India giovani quando combattono si afferrano sempre pei bargigli, ed io suppongo che i maschi vecchi si battono nello stesso modo. Si potrà forse dire che la cresta ed i bargigli non sono ornamenti e non possono servire a questo fine agli uccelli; ma anche ai nostri occhi la bellezza del gallo nero-lucido spagnuolo risalta molto per la sua bianca faccia e la cresta rossa; e chiunque abbia veduto gli splendidi bargigli turchini del fagiano Tragopan, quando li distende nell’atto del corteggiamento, non potrà mettere in dubbio per un momento che la bellezza non sia lo scopo ottenuto.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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