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      Siccome io do una parte così grande alla scelta sessuale per spiegare le differenze fra i maschi di specie affini, in qual modo si potranno spiegare le differenze fra le femmine in tutti i casi ordinari? Noi non abbiamo qui bisogno di considerare le specie che appartengono a generi distinti, perchè in queste l’adattamento ai differenti generi di vita, ed altre azioni, possono essere venuti in giuoco. Rispetto alle differenze fra le femmine, dello stesso genere, mi pare quasi certo, dopo avere osservato vari grandi gruppi, che l’agente principale sia stato la trasmissione in maggiore o minor grado alla femmina dei caratteri acquistati dai maschi mercè la scelta sessuale. In parecchie Fringille inglesi i due sessi differiscono sia lievemente o notevolmente; e se noi compariamo le femmine del verdone, del fringuello, del cardellino, del ciuffolotto, del becc’in croce, della passera ecc., vedremo che differiscono fra loro principalmente nei punti in cui rassomigliano parzialmente ai loro rispettivi maschi; ed i colori dei maschi possono sicuramente essere attribuiti alla scelta sessuale. In molte specie di gallinacei i sessi differiscono in sommo grado, come nel pavone, nel fagiano, e nel pollame mentre in altre specie vi è stata una parziale o anche totale trasmissione di carattere dal maschio alla femmina. Le femmine di parecchie specie di Polyplectron mostrano in una condizione oscura, e principalmente sulla coda, gli splendidi ocelli dei loro maschi. La pernice femmina non differisce dal maschio se non perchè la macchia rossa che ha sul petto è più piccola; e la femmina del tacchino perchè i suoi colori sono molto più smorti.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





Fringille Polyplectron