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      Il signor Cupples ha osservato che la femmina generalmente accorda i suoi favori ad un cane col quale abbia confidenza e che conosce; la sua ritrosia e la sua timidezza la rendono dapprima contraria ad un cane estraneo. Il maschio, invece, sembra piuttosto propenso alle femmine estranee. Sembra raro che il maschio rifiuti una qualche femmina particolare, ma il signor Wright di Yeldersley House, grande allevatore di cani, mi ha riferito che egli conosce alcuni esempi di ciò; egli cita il caso di uno dei suoi cani da cervi, che non volle badare ad una certa femmina di mastino, per cui dovette adoperare un altro cane da cervi. Sarebbe superfluo riferire altri casi ed aggiungerò solo che il signor Barr, il quale ha allevato con molta cura molti cani sanguinari, assicura che in quasi ogni caso certi particolari individui dell’altro sesso mostrano una decisa preferenza l’uno per l’altro. Finalmente il signor Cupples, dopo aver tenuto dietro a questo argomento per un altro anno, mi ha scritto recentemente. "Ebbi una piena conferma della mia prima osservazione, che i cani nella riproduzione sentono dichiarate preferenze gli uni per gli altri, e spesso sono a ciò guidati dalla mole, dal bel colore e dal carattere individuale, come pure dal grado della precedente familiarità".
      Rispetto ai cavalli, il signor Blenkiron, il più grande allevatore di cavalli da corsa del mondo, mi ha comunicato che gli stalloni sono tanto spesso capricciosi nella loro scelta, respingendo una cavalla e senza nessuna ragione apparente accettandone un’altra, che bisogna adoperare per solito vari artifizi.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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