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      Noi in questo vediamo quanto intimo sia il parallelismo fra le differenze sessuali dell’uomo e dei quadrumani. In alcune poche specie, come in certi babbuini, nel gorilla e nell’urango vi è una differenza notevolmente più grande fra i sessi, nella mole dei denti canini, nello sviluppo e nel colore del pelo, e specialmente nel colore delle parti nude della pelle, che non nel caso del genere umano.
      I caratteri sessuali secondari dell’uomo sono tutti variabilissimi, anche nei limiti della stessa razza o sotto specie; e differiscono molto nelle varie razze. Queste due regole generalmente prevalgono in tutto il regno animale. Nelle eccellenti osservazioni fatte a bordo della Novara, si trovò che gli Australesi uomini eccedevano le femmine in altezza di soli 65 millimetri, mentre nei Giapponesi la media dell’eccesso era di 218 millimetri, cosicchè in quest’ultima razza la differenza nell’altezza fra i sessi è più di tre volte tanto grande quanto negli Australesi. Le numerose misure delle varie altre razze, rispetto alla statura, la circonferenza del collo ed il petto, e la lunghezza della spina dorsale e delle braccia, che furono fatte con cura, quasi tutte mostravano che i maschi differivano molto più fra loro che non le femmine. Questo fatto dimostra che, per quello che riguarda questi caratteri, è il maschio il quale è stato principalmente modificato dacchè le razze presero a divergere dalla loro primiera e comune sorgente.
      Lo sviluppo della barba e la pelosità del corpo differiscono notevolmente negli uomini che appartengono a razze distinte, ed anche a differenti famiglie della stessa razza.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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