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      I progenitori maschi semi-umani dell’uomo, e gli uomini allo stato selvaggio, hanno combattuto fra loro durante molte generazioni pel possesso delle donne. Ma la semplice forza del corpo e la mole non avrebbero avuto gran parte nella vittoria, a meno che non vi fossero associati il coraggio, la perseveranza e la determinata energia. Negli animali sociali i maschi giovani hanno da attraversare molte lotte prima di ottenere una femmina, ed i maschi più vecchi hanno da conservare le loro femmine mercè ripetute battaglie. Hanno pure, nel caso dell’uomo, da difendere le loro femmine ed i loro giovani da ogni sorta di nemici, e cacciare pel loro sostenimento. Ma per scansare nemici, od aggredirli con successo per far prigionieri animali selvatici, ed inventare e foggiare armi, ci vuole l’aiuto di facoltà mentali più alte, cioè osservazione, ragione, invenzione o immaginazione. Queste varie facoltà sono state così continuamente messe in prova e scelte durante la virilità; inoltre sono state rese più forti dall’esercizio durante questo stesso periodo di vita. In conseguenza, secondo il principio che abbiamo sovente citato, possiamo aspettarci a ciò che siano state trasmesse principalmente alla prole maschile al periodo corrispondente della virilità.
      Ora, quando due uomini sono messi in lotta, o un uomo con una donna, che hanno ogni qualità mentale nella stessa perfezione, tranne che uno abbia maggior energia, perseveranza e coraggio, questo diverrà in generale più eminente, qualunque possa essere lo scopo, ed otterrà la vittoria.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830