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      Il professore Owen, il quale conosce del pari la musica, conferma il sopramenzionato fatto, ed osserva che questo ilobate "è solo fra gli animali mammiferi che si possa dire che canti". Sembra che sia molto eccitato dopo il suo canto. Per sfortuna i suoi costumi allo stato di natura non sono mai stati studiati da vicino, ma per l’analogia di quasi tutti gli altri animali, è molto probabile che emetta le sue note musicali specialmente durante la stagione del corteggiamento.
      La percezione, se non il gusto, delle cadenze musicali e del ritmo è probabilmente comune a tutti gli animali, e senza dubbio dipende dalla natura fisiologica comune dei loro sistemi nervosi. Anche i crostacei, che non possono produrre nessun suono volontario, posseggono certi peli uditivi, che sono stati veduti vibrare allorchè si colpivano certe note particolari di musica. Si sa benissimo che alcuni cani abbaiano quando sentono note particolari. Le foche apprezzano da quanto pare la musica, e questo loro gusto era "notissimo agli antichi, e spesso i cacciatori dei nostri tempi ne traggon partito". In tutti questi animali, cioè negli insetti, negli anfibi e negli uccelli, di cui i maschi producono incessantemente, durante tutta la stagione del corteggiamento, note musicali o suoni puramente ritmici, dobbiamo credere che le femmine possano apprezzarli e venire da quelli eccitate o allettate; altrimenti gli sforzi incessanti dei maschi e le strutture complesse di cui spesso sono esclusivamente forniti sarebbero inutili.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





Owen