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      Quando York Minster, un indigeno della Terra del Fuoco che era a bordo della Beagle venne riportato al suo paese, gl’indigeni gli dissero che doveva sradicarsi i pochi e brevi peli della sua faccia. Essi minacciarono pure un giovane missionario, che era stato lasciato per un certo tempo con essi, di metterlo nudo per strappargli tutto il pelo dal volto e dal corpo, sebbene non fosse per nulla un uomo molto peloso. Questa moda è spinta tanto in là che gli Indiani del Paraguay sradicarono le loro ciglia e le sopracciglia, dicendo che non vogliono rassomigliare a cavalli.
      È cosa notevole che in tutto il mondo le razze le quali sono quasi al tutto sprovviste di barba non amano i peli del volto e del corpo, ed hanno cura di sradicarli. I Calmucchi sono senza barba, e si sa molto bene, che, come gli Americani, si sradicano tutti i peli; e così fanno pure i Polinesi, alcuni Malesi ed i Siamesi. Il signor Veitch afferma che le signore Giapponesi "criticavano tutte le nostre fedine, considerandole come cosa molto brutta, e ci consigliavano di tagliarle, onde rassomigliare ai Giapponesi". Gli abitanti della Nuova Zelanda sono senza barba; si sradicano con gran cura i peli del volto, ed hanno un motto che dice: "Non v’ha donna per uomo peloso".
      D’altra parte, le razze barbute ammirano e stimano grandemente le loro barbe; fra gli Anglo-Sassoni, ogni parte del corpo, secondo le loro leggi, aveva un valore riconosciuto, "la perdita della barba era stimata a venti scellini, mentre la rottura di una coscia era calcolata solo dodici". In Oriente gli uomini giurano solennemente per la loro barba.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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