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      Sono persuaso che le conclusioni a cui sono giunto in questo lavoro saranno da tal uno segnalate come grandemente irreligiose; ma colui che le segnalerà è obbligato di dimostrare perchè sia più irreligioso spiegare l’origine dell’uomo come una specie distinta che discenda da qualche forma più bassa, mercè le leggi di variazione e la scelta naturale, che spiegare la nascita dell’individuo mercè le leggi della riproduzione ordinaria. La nascita tanto della specie come dell’individuo sono parimente parti di quella grande fila di avvenimenti che le nostre menti rifiutano di accettare come l’effetto cieco del caso. L’intelletto si rivolta ad una tale conclusione, sia che possiamo o no credere che ogni lieve variazione di struttura, - l’unione di ogni coppia in matrimonio, - la disseminazione d’ogni seme, - ed altri cosiffatti eventi, siano stati tutti ordinati per qualche scopo speciale.
      La scelta sessuale è stata estesamente trattata in questo volume, perchè, siccome ho cercato di dimostrare, essa ha avuto una parte importante nella storia del mondo organico. Siccome in ogni capitolo si è fatto un riassunto, sarebbe qui superfluo aggiungere un particolareggiato sommario. So bene che molte cose rimangono ancora dubbie, ma ho cercato di dare una buona veduta di tutto il complesso. Nelle divisioni più basse del regno animale la scelta sessuale sembra non aver operato nulla; certi animali sono spesso attaccati per tutta la vita allo stesso luogo, od hanno i due sessi riuniti nello stesso individuo, o ciò che è ancor più importante, le loro facoltà percettive ed intellettuali non sono sufficientemente avanzate da permettere sensi di amore e di gelosia, o l’esercizio di una scelta.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830