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      CAPO VII
     
      OBBIEZIONI DIVERSECONTRO LA TEORIA DELL'ELEZIONE NATURALE.
     
      Longevità - Le modificazioni non sono necessariamente contemporanee - Modificazioni che non sembrano di utilità diretta - Sviluppo progressivo - I caratteri di lieve importanza funzionale sono i più costanti - L'elezione naturale ritiensi insufficiente a spiegare gli stadii incipienti delle strutture utili - Cause che disturbano l'acquisto delle strutture utili a mezzo dell'elezione naturale - Gradazioni di struttura nei cambiamenti di funzione - Organi molto diversi nei membri di una medesima classe sviluppatisi dalla stessa sorgente - Ragioni che impediscono di ammettere le modificazioni grandi e repentine.
     
      Dedicherò questo capitolo all'esame di parecchie svariate obiezioni che furono sollevate contro le mie idee, tanto più che così riusciranno più chiare alcune precedenti discussioni; ma sarebbe inutile di esaminare tutte le obbiezioni, molte di esse essendo fatte da autori che non ebbero cura di comprendere il soggetto. Così un distinto naturalista tedesco ha sostenuto che la parte più debole della mia teoria sia quella, dove io asserisco che tutti gli esseri organici siano imperfetti. Ma in realtà io dissi solamente che tutti, in relazione alle loro condizioni, non sono così perfetti come potrebbero esserlo; e la verità di questo giudizio è dimostrata dalle molte forme indigene, le quali in molte parti del mondo hanno dovuto cedere il loro posto alle forestiere intruse. Inoltre gli esseri organici, anche se in un determinato tempo fossero perfettamente adattati alle condizioni di vita, non lo saranno altrettanto, quando saranno cambiate quelle condizioni, e dovranno anch'essi cambiarsi.


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Sulla origine delle specie per elezione naturale
ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza
di Charles Darwin
Edizione Barion
1933 pagine 769