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      Questo processo di diffusione può essere talvolta molto lento, perchè dipendente da mutazioni climatologiche e geografiche, o da accidenti straordinari, o infine dalla graduale acclimazione delle specie nuove ai diversi climi attraverso ai quali esse debbono passare; ma a lungo andare le forme dominanti generalmente si estenderanno più facilmente. È probabile che la diffusione sia più lenta negli abitanti terrestri di distinti continenti, che negli organismi di mari comunicanti. Noi possiamo però aspettarci di trovare, come infatti troviamo, un grado meno stretto di successione parallela nelle produzioni della terra, che nelle produzioni del mare.
      Mi sembra quindi che la successione parallela e (in un senso largo) simultanea delle medesime forme di vita per tutto il mondo, si accordi bene col principio delle specie nuove, formate per mezzo delle specie dominanti, ampiamente disseminate e varianti; le nuove specie poi, così prodotte, essendo esse medesime dominanti pei caratteri ereditati, ed avendo già goduto di qualche vantaggio sopra i loro progenitori, o sopra altre specie, si diffonderanno di più, varieranno e daranno origine a specie nuove. Le forme che sono battute e che lasciano i loro posti alle forme nuove e vittoriose, saranno generalmente affini per gruppi, ereditando qualche svantaggio in comune; e perciò come i gruppi nuovi e perfezionati si spargeranno pel mondo, i vecchi gruppi ne scompariranno; e la successione delle forme in ambe le vie tenderà dappertutto a corrispondersi.


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Sulla origine delle specie per elezione naturale
ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza
di Charles Darwin
Edizione Barion
1933 pagine 769