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      Parlando delle differenze morfologiche, le quali non sono di alcuna importanza fisiologica, noi abbiamo visto come siano spesso del massimo valore per la classificazione. Ciò dipende dalla costanza con cui appariscono in molti gruppi affini; e tale costanza, alla sua volta, dipende da ciò che le eventuali leggere variazioni di struttura in siffatte parti non sono conservate ed aumentate dalla elezione naturale, la quale agisce solamente sui caratteri utili.
      Che, la sola importanza fisiologica di un organo non valga a determinare il suo pregio nella classificazione, è quasi dimostrato dal fatto che nei gruppi affini, in cui il medesimo organo ha quasi il medesimo valore fisiologico, come abbiamo ogni ragione di ammettere, il valore di classificazione è interamente diverso. Niun naturalista può essersi occupato di qualche gruppo speciale senza rimanere colpito da questo fatto, che fu espressamente notato negli scritti di quasi tutti gli autori. Basterà citare l'autorità più stimata, Roberto Brown, il quale, nel parlare di certi organi delle proteacee, dice che la loro importanza generica, "come quella di tutte le loro parti, non solamente in questa, ma credo in quasi tutte le famiglie naturali, è molto disuguale ed in certi casi mi sembra completamente nulla". Anche in un'altra opera dice che i generi delle connaracee "differiscono nel possedere uno o più ovari, nella presenza o mancanza di albume, nella estivazione embriciata o valvare. Ognuno di questi caratteri, preso isolatamente, è spesso di una importanza più che generica, quantunque anche quando si prendano tutti in una volta sembrino insufficienti a separare il Cnestis dal Connarus". Per darne un esempio negli insetti, in una grande divisione degli imenotteri, le antenne sono le più costanti nella struttura, come ha osservato Westwood; in un'altra divisione esse differiscono assai e le loro differenze sono di un valore affatto secondario nella classificazione; eppure niuno probabilmente potrebbe dire che le antenne siano di un'importanza fisiologica diversa in queste due divisioni del medesimo ordine.


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Sulla origine delle specie per elezione naturale
ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza
di Charles Darwin
Edizione Barion
1933 pagine 769

   





Roberto Brown Cnestis Connarus Westwood