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      Al contrario l'embrione o l'animale giovane resterà inalterato; o sarà modificato in grado minore, per gli effetti dell'uso e del non-uso.
      In certi casi i successivi gradi di variazioni possono derivare da cause che ci sono ignote completamente, nella prima fase della vita; oppure ogni grado di variazione può ereditarsi in un periodo anteriore a quello in cui dapprima si manifestò. In ambe le ipotesi (come nel colombo giratore a faccia corta), l'animale giovane o l'embrione sarebbe molto somigliante alla madre-forma adulta. Abbiamo veduto che questa è la regola dello sviluppo di certi gruppi interi di animali, come nelle seppie, nei molluschi terrestri, nei crostacei di acqua dolce, nei ragni, e in alcuni membri della grande classe degli insetti. Rispetto alla causa finale per cui il giovane in questi casi non soggiace ad alcuna metamorfosi o rassomiglia perfettamente ai suoi genitori fino dalla prima età, possiamo ritenere che ciò risulti dalle due circostanze che seguono: primieramente perchè l'animale giovane, nel corso delle modificazioni subite dalla specie per molte generazioni, dovette provvedere ai propri bisogni fino dai primi stadii dello sviluppo, e in secondo luogo perchè gli animali debbono seguire esattamente le stesse abitudini di vita dei loro genitori; mentre in tal caso sarebbe indispensabile per l'esistenza della specie che i piccoli animali si modifichino nella prima età in una maniera identica a quella con cui si modificarono i loro genitori, in consonanza delle loro abitudini simili.


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Sulla origine delle specie per elezione naturale
ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza
di Charles Darwin
Edizione Barion
1933 pagine 769