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      Perciò il canone Natura non facit saltum, che viene confermato da ogni nuova conquista della nostra scienza, s'intende facilmente secondo questa teoria. Noi possiamo inoltre comprendere perchè in natura lo stesso scopo generale sia raggiunto con una infinita varietà di mezzi, imperocchè ogni particolarità, acquistata che sia, è per lungo tempo trasmessa per eredità, e le strutture in varia guisa modificate devono essere adottate allo stesso scopo generale. In breve, noi comprendiamo perchè la natura sia prodiga di varietà, sebbene parca d'innovazioni. Ma niuno potrebbe spiegare come questa sia una legge di natura, nell'ipotesi che ogni specie sia stata creata indipendentemente.
      Mi sembra che molti altri fatti siano facili a spiegarsi in questa teoria. Quanto non sarebbe strano che un uccello, della forma del picchio, sia stato creato per nutrirsi di insetti colti sul terreno; che l'oca terrestre, la quale non nuota mai, o almeno assai di rado, sia stata provvista di piedi palmati; che sia stato creato un merlo che si tuffa nell'acqua e si ciba di insetti acquatici, e che si trovi una procellaria creata colle abitudini e la struttura convenienti alla vita di un pinguino! E così dicasi di infiniti altri casi. Ma nel concetto, secondo il quale ogni specie tende costantemente ad aumentare di numero, e la elezione naturale è sempre pronta ad adattare i discendenti lentamente variabili di ciascuna specie ad ogni posto vuoto o imperfettamente occupato nella natura, questi fatti perdono la loro singolarità, ed anzi si sarebbero potuti prevedere.


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Sulla origine delle specie per elezione naturale
ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza
di Charles Darwin
Edizione Barion
1933 pagine 769

   





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