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      Tanto nelle varietà quanto nelle specie, sembra che la correlazione di sviluppo abbia esercitato un'influenza più grande, in tal modo che quando una parte rimase modificata, le altre parti si modificarono necessariamente. Nelle varietà e nelle specie avvengono delle riversioni a caratteri perduti da lungo tempo. Secondo la teoria delle creazioni, quanto non è inesplicabile la comparsa delle righe sulle spalle e sulle gambe di diverse specie del genere cavallo e su quelle dei loro ibridi! Invece con quanta semplicità non spieghiamo noi questo fatto, quando ammettiamo che tutte queste specie sono derivate da un animale rigato, nella stessa maniera con cui le varie razze di colombi domestici provengono dal piccione torraiuolo ceruleo e rigato!
      Secondo l'opinione ordinaria della creazione indipendente di ogni specie, perchè dovrebbero i caratteri specifici, o quelli per cui le specie di uno stesso genere differiscono fra loro, essere più variabili dei caratteri generici che sono comuni alle medesime? Per qual motivo, per esempio, il colore di un fiore sarebbe più soggetto a variare in qualche specie di un genere, se le altre specie, che suppongonsi create indipendentemente, hanno fiori diversamente colorati, di quello che se tutte le specie del genere producono fiori dello stesso colore? Se le specie non sono altro che varietà ben marcate, i caratteri delle quali divennero permanenti in alto grado, ci sarà facile intendere questo fatto; perchè esse variarono già in certi caratteri fino dall'epoca in cui si staccarono dal progenitore comune, e per queste modificazioni divennero specificamente distinte fra loro; e per conseguenza codesti caratteri sono più facilmente soggetti a nuove variazioni che i caratteri generici, i quali furono trasmessi per eredità senza cambiamenti, per un periodo enorme.


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Sulla origine delle specie per elezione naturale
ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza
di Charles Darwin
Edizione Barion
1933 pagine 769