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      Il peso del filo era sì leggero che nemmeno le foglie più piccole si accorgevano del carico. Un altro modo di osservazione fu messo in uso quando non era necessaria una grande amplificazione del movimento; lo descriveremo più avanti.
      La goccia di cera ed il punto sul cartone erano visti attraverso alla lamina di vetro orizzontale o verticale (secondo la posizione dell'oggetto), e quando l'una copriva esattamente l'altro, veniva marcato un punto sulla lamina di vetro col mezzo di uno strumento a punta assai fina bagnata nell'inchiostro di China denso. Altri punti erano così tracciati a brevi intervalli, e più tardi riuniti da linee rette. Le figure ottenute in questo modo erano dunque angolose; ma se i punti fossero stati fatti a degli intervalli di 1 o 2 minuti, esse sarebbero divenute curve, come accadeva allorchè delle radichette venivano disposte in maniera da tracciare il proprio cammino sopra dei vetri anneriti al fumo. La sola difficoltà che presentava questo metodo, era di collocare esattamente i punti, cosa che richiedeva un certo esercizio. Non era ancora possibile di farlo molto esattamente, quando il movimento veniva assai amplificato, per es. di 30 volte e più; si poteva tuttavia, anche in questo caso, riconoscere il cammino generale.
      Per verificare l'esattezza di questo metodo di osservazione, fissammo un filo sopra un corpo inanimato disposto in modo da scivolare seguendo una linea retta, e furono marcati dei punti a più riprese sopra una lamina di vetro; questi punti riuniti fra di loro avrebbero dovuto dare una traccia rigorosamente diritta, ed infatti essa risultò quasi esattamente tale.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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