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      Alle 7 del mattino successivo essi erano completamente spiegati, così bene come lo erano in qualunque ora della vigilia. I cotiledoni di un'altra giovane pianticella esposta alla luce erano, un giorno, intieramente aperti fin dalla prima ora del mattino, ma essi furono trovati completamente riuniti al mattino successivo alle ore 7. Cominciarono ben presto a spiegarsi e continuarono così fino alle 5 della sera; allora si misero a rimontare ed erano verticali ed affatto uniti alle 10,30 pom. Al terzo giorno, alle 7 del mattino, erano quasi verticali e si spiegarono nuovamente nel corso della giornata; al quarto mattino erano fittamente riuniti, ma tuttavia si apersero nella giornata per elevarsi un poco nella notte successiva. Durante questo tempo si era sviluppata una vera fogliolina. In un'altra pianticella ancora più vecchia, portante una foglia bene sviluppata, fu legato un filo di vetro affilato e rigido ad uno dei suoi cotiledoni (lungo 85 mm.) che tracciava i proprii movimenti sopra un tamburo girante coperto di carta annerita. Le osservazioni erano fatte nella serra dove la pianticella aveva vissuto, in modo che non ebbe luogo alcun cambiamento nè di temperatura nè di luce. La registrazione cominciò il 18 febbraio alle 11 del mattino; da questo momento fino alle 3 della sera il cotiledone si abbassò, quindi si rialzò rapidamente fino alle 9 della sera, poscia assai gradatamente fino alle 9 del mattino del 19 febbraio, dopo di che cadde a grado a grado fino alle 4,30 della sera; ma il movimento di discesa fu interrotto da un leggero innalzamento od oscillazione ad 1 ora e 30 circa della sera.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766