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      Per impedire quest'ultimo movimento, le due branche dell'arco, la di cui sommità era al livello del suolo, furono legate assieme, la terra era stata precedentemente levata tutto all'ingiro fino ad una piccola profondità. Il movimento dell'arco durante 48 ore in queste condizioni innaturali è indicato dalla figura 38 qui unita.
      I cotiledoni di alcune pianticelle poste nella serra erano orizzontali il 13 dicembre verso mezzodì; alle 10 della sera si erano elevati sino a formare coll'orizzonte un angolo di 27°; a 7 ore del mattino successivo, prima che fosse giorno, si erano elevati a 59° sull'orizzonte; dopo mezzodì, della stessa giornata, si trovavano nuovamente orizzontali.
      Beta vulgaris (Chenopodeæ). -- Le piantine erano assai sensibili alla luce, in modo che quantunque il primo giorno non fossero scoperte che per due o tre minuti ad ogni osservazione, si dirigevano tutte fortemente verso la parte dell'ambiente onde venivano i raggi luminosi, e i diagrammi non si componevano che di linee a zig-zag dirette verso la luce. Il giorno seguente, le piante furono collocate in un locale affatto oscuro, e ad ogni osservazione erano rischiarate, per quanto era possibile, verticalmente dal disopra col mezzo di una piccola candela. La figura 39 mostra, in queste circostanze, il movimento dell'ipocotilo durante nove ore. Fu pure osservato nello stesso tempo un secondo rampollo, ed il diagramma aveva il medesimo carattere particolare, dovuto a ciò che l'ipocotilo andava e veniva spesso seguendo delle linee quasi parallele.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Chenopodeæ