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      Nel Quercus virens, secondo il dottor Engelmann,(23) i due cotiledoni ed i loro picciuoli sono confluenti. Gli ultimi giunsero ad una lunghezza "di 1 pollice od anche più", e se lo comprendiamo bene, penetrano nel terreno, così che devono essere geotropici. Gli alimenti che racchiudono i cotiledoni sono allora rapidamente trasportati nell'ipocotilo o radichetta che così si sviluppa in un tubero fusiforme. Questo fatto, che cioè dei tuberi sono prodotti dalle piante ben distinte sopra accennate, ci fa credere che la protezione che essi presentano contro gli animali, nella giovane età, e nel tempo che sono teneri, è almeno uno dei vantaggi che procura il notevole allungamento dei picciuoli dei cotiledoni, cui si aggiunge il potere di penetrare nel terreno come le radici sotto l'azione del geotropismo.
      I seguenti casi sono qui da citarsi, poichè si riferiscono al nostro soggetto, quantunque non sieno applicati a delle pianticelle. Il fusto fiorifero della pianta parassita Lathræa squamaria, che è sprovveduta di vere foglie, esce da terra in forma di arco;(24) lo stesso avviene del fusto fiorifero di Monotropa hypopitys parassita e sprovveduta di foglie. Nell'Helleborus niger, i fusti fioriferi, che si elevano indipendentemente dalle foglie, escono pure dal terreno sotto forma di archi. Ed altrettanto dicasi dei fusti fioriferi assai allungati e dei picciuoli di Epimedium pinnatum, nonchè dei picciuoli di Ranunculus ficaria, allorchè devono praticarsi un passaggio attraverso al suolo; ma quando escono dalla sommità del bulbo, al disopra del suolo, sono in principio completamente dritti: è questo un fatto che merita di essere notato.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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