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      Egli ne attribuisce la principale importanza a ciò che le parti superiori giovani e più tenere dell'ipocotilo o dell'epicotilo sfuggono per tale provvedimento ad ogni attrito e compressione mentre escono da terra. Ma noi crediamo che sia necessario di attribuire pure qualche importanza all'aumento di forza che procura all'ipocotilo, all'epicotilo, o ad altri organi, il loro incurvamento primitivo; infatti, le due branche dell'arco guadagnano in lunghezza, e tutte due hanno dei punti di resistenza per tutto il tempo che rimangono sotto gl'involucri seminali; il vertice dell'arco è così spinto fuori dalla terra con una forza doppia di quella che potrebbe esercitare un ipocotilo od ogni altro organo dritto. Appena però l'estremità superiore si è resa libera, ogni sforzo dev'essere esercitato dalla branca basilare. Nell'epicotilo della veccia comune, la branca basilare (quando l'estremità si era liberata dagli involucri seminali) crebbe con una forza sufficiente per sollevare una piastra sottile di zinco caricata di un peso di dodici oncie. Essendo state aggiunte altre 2 oncie, le 14 oncie furono sollevate ad un'assai piccola altezza; poi l'ipocotilo si piegò e s'inclinò da una parte.
      Quanto alla causa primitiva dell'incurvamento, noi pensammo che potesse essere attribuita al modo con cui l'ipocotilo o l'epicotilo era disposto e ripiegato nel seme, e che la forma ad arco così acquistata fosse semplicemente conservata fino a che la parte in questione avesse raggiunto la superficie del suolo.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766