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      61). In questo esemplare, esso consiste in una piccola appendice verde, di 1/84 di pollice di lunghezza, sprovveduto di picciuolo, e coperto di glandule simili a quelle del cotiledone pienamente sviluppato (c). Esso era in principio opposto a quest'ultimo; ma siccome il picciuolo di questo guadagnava in lunghezza, e cresceva nella stessa direzione come l'ipocotilo, il rudimento sembrava, nelle pianticelle più vecchie, essere posto in qualche modo per un certo tratto in basso sull'ipocotilo. Nell'Abronia arenaria vi è un rudimento simile che in un esemplare non aveva che 1/100 di pollice, ed in un altro 1/60 di pollice di lunghezza; esso sembrava infine occupare il mezzo dell'altezza dell'ipocotilo. In queste due specie, l'ipocotilo è si allargato, soprattutto ad un'età poco avanzata, che si può quasi chiamarlo un rizoma. L'estremità inferiore forma uno sperone od una protuberanza, di cui descriveremo più avanti gli usi.
     
      Fig. 61. - Abronia umbellala: seme ingrandito due volte: c, cotiledone; c' cotiledone rudimentale; h, ipocotilo ingrossato avente une sperone od un prolungamento (h') all'estremità inferiore; r radichetta.
     
      Nel Cyclamen persicum l'ipocotilo, chiuso ancora negli involucri seminali, si ingrandisce in un tubercolo regolare (29) ed in principio si sviluppa un solo cotiledone (vedi sopra la fig. 57). Nel Ranunculus ficaria non vi sono mai due cotiledoni sviluppati, e qui è una delle radici secondarie che si sviluppa assai per tempo in una specie di tubero.(30) Inoltre certe specie di Chærophyllum e di Corydalis non mostrano che un solo cotiledone;(31) nel primo di questi generi, secondo Irmisch, è l'ipocotilo, e nell'ultimo la radichetta, che dà nascita ad un tubero.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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