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      Noi del resto abbiamo già constatato che i cotiledoni di Phalaris e di Avena, le plumule di Asparagus, e gl'ipocotili di Brassica, potevano pure spostare la medesima sabbia, sia per semplice circumnutazione, sia inclinandosi verso una luce laterale.
      Mentre un ipocotilo od un epicotilo arcuato rimane nascosto sotterra, le due branche non possono separarsi l'una dall'altra, tranne che in limitata misura dipendente dal cedere del suolo; ma appena l'arco si eleva al disopra della terra, oppure se in epoca precoce, la pressione del suolo circostante viene soppressa artificialmente, l'arco comincia a raddrizzarsi. Questo fatto è dovuto, senza alcun dubbio, all'accrescimento lungo la parte interna tutta intiera delle due branche dell'arco, accrescimento che è rallentato od impedito quando le due branche sono fortemente premute l'una contro l'altra. Se si allontana la terra da un arco, quando le due branche sono legate assieme alla loro base, l'accrescimento sulla faccia inferiore del vertice rende, dopo un certo tempo, quest'ultima superficie più piatta e più larga di quello che lo sarebbe naturalmente. Il modo di raddrizzamento è una forma modificata della circumnutazione, poichè le linee tracciate durante questo processo (come nell'ipocotilo di Brassica e gli epicotili di Vecia e di Corylus) sono spesso conformate a zig-zag, e qualche volta a laccio. Dopo che gl'ipocotili o gli epicotili sono apparsi sopra terra, divengono rapidamente affatto dritti. Nessuna traccia si conserva del loro incurvamento primitivo, eccettuato per l'Allium cepa, di cui il cotiledone raramente si raddrizza del tutto, in causa della protuberanza sviluppata sul vertice dell'arco.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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