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      Altre pianticelle furono poste nell'oscurità dopo che i loro cotiledoni si erano aperti al mattino, e questi non cominciarono a chiudersi prima che fossero trascorse circa 4 ore. I cotiledoni di Oxalis rosea caddero verticalmente, dopo di essere rimasti all'oscuro per 1 ora e 20 minuti; ma quelli di certe altre specie di Oxalis non vennero impressionati da una oscurità di molte ore. I cotiledoni di parecchie specie di Cassia sono eminentemente sensibili ai mutamenti della intensità della luce cui sono esposti. Così le pianticelle di una specie del Brasile meridionale (un albero grande e bello) furono levate dalla serra e poste sopra una tavola in mezzo ad una camera rischiarata da due finestre orientate l'una a N.-E. e l'altra a N.-O.; in questa guisa le pianticelle erano sufficientemente illuminate, ma per altro meno che nella serra, il giorno essendo moderatamente chiaro; dopo 36 ore, i cotiledoni che erano orizzontali si elevarono verticalmente e si chiusero in modo come se dormissero; dopo di essere rimasti così sulla tavola 1 ora e 13 minuti, cominciarono ad aprirsi. I cotiledoni delle giovani pianticelle di un'altra specie brasiliana e di Cassia neglecta, trattati nella stessa maniera, si comportarono egualmente, colla differenza che non si elevarono tanto; dopo un'ora circa divennero di nuovo orizzontali.
      Qui va registrato un caso dei più interessanti: delle pianticelle di Cassia tora, occupanti due vasi, che erano rimasti qualche tempo sulla tavola della camera di cui abbiamo parlato, avevano i loro cotiledoni orizzontali.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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