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      Delle goccie di acqua collocate delicatamente sopra questi cotiledoni, non producevano alcun effetto; ma un getto di acqua assai sottile, proiettato col mezzo di una siringa, li faceva muovere verso l'alto. Quando un vaso contenente delle pianticelle, veniva rapidamente battuto con una bacchetta, e per conseguenza scosso, i cotiledoni si elevavano leggermente. Se una piccola goccia di acido nitrico veniva posta sopra ai due pulvini di una pianticella, i cotiledoni si elevavano con tanta rapidità, che si potevano vedere facilmente a muoversi; ma essi cominciavano a cadere quasi immediatamente dopo; i cuscinetti erano stati uccisi e divennero bruni.
      I cotiledoni di una specie indeterminata di Cassia (un grande albero del mezzodì del Brasile) si elevavano di 31° nello spazio di 26 minuti, dopo che i pulvini ed i lembi erano stati soffregati per un minuto con una bacchetta; ma quando il lembo solo era fregato nella stessa maniera, i cotiledoni non si elevavano che di 8°. I cotiledoni straordinariamente lunghi e stretti di una terza specie indeterminata del Brasile meridionale, non mostrarono alcun movimento, quando i loro lembi furono fregati, a sei riprese, con una bacchetta appuntita per 30 secondi od un minuto; ma allorchè il pulvino era soffregato e leggermente punzecchiato con uno spillo, i cotiledoni si elevavano di 60° in pochi minuti. Diversi cotiledoni di C. neglecta (pure originaria del Brasile meridionale) si elevarono nello spazio di 5 a 15 min., e raggiunsero diversi angoli compresi fra; 16° e 34°, dopo essere stati fregati per un minuto col mezzo di una bacchetta.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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