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      Una certa eccitazione deve dunque essere trasmessa dall'estremità lungo la radichetta sopra una lunghezza determinata. L'incurvatura così prodotta è generalmente simmetrica. La parte che s'inclina di più coincide evidentemente con quella che è nell'accrescimento più rapido. L'estremità e la parte basilare non crescono che leggermente e s'inclinano assai poco.
      Se consideriamo i posti ben distinti che occupano nella serie vegetale i diversi generi che abbiamo nominato, possiamo concludere che le estremità delle radichette di tutte o di quasi tutte le piante sono sensibili in simile maniera, e possono trasmettere una eccitazione capace di determinare l'incurvatura della parte superiore. Quanto alle estremità delle radici secondarie, noi abbiamo osservato soltanto quelle di Vicia faba, di Pisum sativum e di Zea mays, e le abbiamo trovate sempre dotate della stessa sensibilità.
      Affinchè questi movimenti si producano liberamente è necessario che le radichette possano crescere colla loro normale velocità. Quando sono esposte ad una temperatura elevata, se il loro accrescimento è accelerato, pare che l'estremità perda la sua sensibilità o che la parte superiore non abbia più il potere di curvarsi. Se l'accrescimento è assai lento, sembra avvenire la stessa cosa in causa del poco vigore della pianta, o della debole temperatura alla quale è esposta, e ciò succede del pari quando si faccia germogliare dei semi nel cuore dell'inverno.
      L'incurvatura della radichetta si produce qualche volta 6 ad 8 ore dopo l'irritazione dell'estremità; essa non esige mai più di 24 ore, eccettuata la radichetta robusta di Æsculus.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Vicia Pisum Zea