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      Parecchi stoloni vennero posti sopra una superficie piana di sabbia umida, come quelli della fragola. Lo sfregamento sulla sabbia non turbò punto la loro circumnutazione, e non potemmo trovare alcun indizio di sensibilità al contatto. Allo scopo di vedere come questi stoloni si comportino, allo stato naturale, allorchè incontrano sul suolo una pietra od un altro ostacolo, piantammo diritti nella sabbia, in faccia alla punta di due rami piccoli laterali, dei pezzetti di vetro annerito, alti un pollice. Le estremità degli stoloni sfioravano in diverse direzioni la superficie annerita; l'una descrisse tre linee dirette in alto, e due in basso, e di più, una linea quasi orizzontale; l'altra si curvò come per allontanarsi dal vetro, ma alla fine tutte e due passarono sopra il vetro e continuarono il loro cammino primitivo. Un altro stolone più grosso descrisse colla sua punta sul vetro annerito una linea curva, poi retrocesse, indi ritornò in contatto col medesimo, si diresse poscia a destra, poi, dopo un movimento di ascesa, ridiscese verticalmente; più tardi circondò una delle parti del vetro, in luogo di passarvi sopra.
      Parecchi lunghi spilli furono piantati nella sabbia così vicini gli uni agli altri da trovarsi stipati davanti ai due medesimi sottili rami laterali; i quali trovarono facilmente il loro cammino attraverso a questi ostacoli. Uno stolone più grosso fu deviato molto di più dal suo cammino primitivo; in un punto dovette piegare perpendicolarmente dalla sua direzione primitiva; più avanti gli fu impossibile di passare fra gli aghi, e la sua parte terminale dovette curvarsi; si curvò poscia in alto, e passò attraverso lo spazio compreso fra le estremità superiori di due aghi che accidentalmente divergevano un poco; finalmente ridiscese e terminò per uscire da quell'ammasso di spilli.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766