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      Coprimmo con una grande campana di vetro una giovane pianta portante 8 foglie; essa era posta, rispetto alla luce, nella stessa posizione che aveva occupato lungamente; un filo di vetro fu fissato a 0,4 poll. dall'estremità di una giovane foglia che misurava circa 4 poll. di lunghezza. I suoi movimenti vennero rilevati per tre giorni, ma non crediamo necessario di dare qui il diagramma ottenuto. La foglia discese durante tutta la mattina e si elevò nella sera e per una parte della notte. Le linee ascendenti e discendenti non coincidevano, di guisa che si formava una ellisse irregolare ogni 24 ore. La parte basilare della nervatura mediana non aveva alcun movimento; ce ne assicurammo misurando, a diversi momenti, l'angolo che formava con l'orizzonte. Il movimento era dunque localizzato nella parte terminale della foglia che percorreva in 24 ore un angolo di 11°. La distanza traversata perpendicolarmente variava fra 0,8 e 0,9 poll.
      Allo scopo di determinare gli effetti dell'oscurità, fissammo un filo di vetro sopra una foglia lunga 51/2 poll., posta sopra una pianta che, dopo di aver formato una testa, aveva dato origine ad un fusto. La foglia era inclinata di 44° sopra l'orizzonte, ed i suoi movimenti furono rilevati sopra un vetro verticale. Le osservazioni venivano fatte tutte le ore, mediante una candela. Nel primo giorno la foglia si elevò dalle 8 di mattina alle 10,40 della sera, descrivendo delle leggere linee a zig-zag; la distanza effettiva percorsa a questo momento dall'estremità era di 0,67 poll.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766